DIRE, FARE, GIOCARE, CORRERE…MOVIMENTO
Il gioco senso-motorio come esperienza educativa globale
A cura di Beatrice Andalò
I bambini giocano con il corpo e con il corpo imparano. Le attività che mettono al centro la corporeità e il movimento sono molte e vengono declinate, più o meno propriamente, attraverso termini quali motricità, educazione motoria, psicomotricità.
I contenuti sono gli stessi: i bambini saltano, corrono, rotolano, giocano a corpo libero o con i materiali; ciò che cambia sono lo sguardo con cui l'educatore le osserva, le finalità e gli obiettivi che si pone e le metodologie scelte per perseguirli, il significato dato ai vissuti motori dei bambini.
Obiettivi
La finalità del percorso formativo è quella di offrire agli educatori alcune sollecitazioni per vedere il movimento non solo come "esperienza funzionale" (cioè legata allo sviluppo motorio in senso stretto) ma come esperienza educativa globale in grado di coinvolgere costantemente tutte e quattro le dimensioni di sviluppo: funzionale, cognitiva, affettiva e relazionale.
Il punto di partenza è considerare l'esperienza corporeo-motoria nella primissima infanzia come contesto esperienziale privilegiato attraverso cui il bambino sviluppa il suo pensiero, costruisce la sua identità e impara a stare con gli altri.
Si partirà dai "movimenti di base" (i cosiddetti schemi motori di base) come espressione motoria tipica della fascia 0-3 anni per arrivare a considerarli esperienze senso-motorie.
Il movimento senso-motorio compare nel bambino a partire dal secondo anno di vita, quando inizia ad avere un buon controllo del proprio corpo e del movimento; è caratterizzato da discontinuità e rotture che vanno a stimolare il corpo nella sua sfera sensoriale, soprattutto a livello propriocettivo e labirintico-vestibolare.
Il movimento sperimentato dal bambino non si prefigge un risultato da raggiungere; il bambino lo attua per sperimentare le potenzialità del proprio corpo e per il piacere che esso gli procura. L’esperienza senso-motoria ha pertanto una forte connotazione emozionale, fondamentale per un equilibrato sviluppo del bambino. Attraverso questi giochi il bambino raggiunge un elevato livello di espressività corporea e mantiene un collegamento costante tra la dimensione somatica e quella psichica, le quali si stimolano ed influenzano a vicenda per favorire una percezione globale di sé.
I nostri riferimenti teorici: Il Gioco Senso-Motorio
Aucouturier usa il termine senso-motorio riferendosi al movimento, al gioco ed in particolare al PIACERE che il bambino prova nel muoversi sia in attività che sono rivolte verso lo spazio e gli oggetti esterni come la marcia, il salto, il correre, l’arrampicarsi, sia in attività che sono incentrate su sé stesso ed il suo corpo come il dondolio, il correre in cerchio, il perdere l’equilibrio e il cadere.
“Il piacere senso-motorio è l’evidente espressione dell’unità della personalità del bambino, perché crea la connessione tra le sensazioni corporee e gli stati tonico-emozionali… esso deve essere riconosciuto come punto nodale, via principale di cambiamento nel bambino” - (Aucouturier B., Darrault I., Empinet J. L., 1986).
Anche Piaget usa il termine senso-motorio collegandolo all’ ”intelligenza senso-motoria” ed al fatto che il movimento viene ripetuto quando porta ad una soddisfazione, ma c’è una differenza di fondo perché in Piaget è al servizio dei processi cognitivi mentre nel nostro caso è legato al mondo emozionale e al piacere.
Il movimento senso-motorio compare nel bambino a partire dal secondo anno di vita quando inizia ad avere un buon controllo del proprio corpo e del movimento; è caratterizzato da brusche rotture toniche che vanno a stimolare il corpo nella sua sfera sensoriale a livello propriocettivo e labirintico-vestibolare, attraverso la corsa, il saltare, il cadere, il rotolare, lo spingere, il tirare, il girare, tutti quelle situazioni di movimento che hanno un’elevata intensità sia fisica che emozionale. Le brusche rotture del tono muscolare in questi movimenti vanno a creare nel bambino una situazione particolare chiamata “bombardamento sensoriale” proprio per dare l’idea dell’intensità del vissuto emozionale che investe il bambino. Il movimento sperimentato dal bambino non è rivolto all’esterno, non gli interessa il risultato dell’azione ma solo il piacere che ne deriva e il fatto di poter esperire tutte le potenzialità del proprio corpo che in questo periodo della vita è sempre in continuo mutamento; i bambini possono dire di aver appreso gli schemi motori di base non quando li sanno a malapena eseguire ma quando li hanno fatti propri e riescono a giocare con il proprio corpo nell’esecuzione di questi sempre e solo con l’obiettivo del provare piacere.
La fase del movimento gratuito in funzione del piacere durerà fino ai 9-10 anni.
I giochi senso-motori danno al bambino la possibilità di provare piacere nel scoprire tutte le possibilità motorie del proprio corpo e di scoprire l’ambiente esterno; aumentano la sicurezza nelle sue capacità motorie e gli offrono inoltre un’importante “allenamento emozionale”. (G. Nicolodi, 1992).
L’esperienza senso-motoria ha una forte connotazione emozionale che risulta importante per lo sviluppo del bambino perché gli da una motivazione alla crescita. Il contesto senso-motorio permette al patrimonio neurale di stimolare il costituirsi di nuove sinergie che si organizzeranno in metacircuiti favorendo una maggior qualità del movimento e dei processi di adattamento e crescita.
Con questi giochi il bambino raggiunge un elevato livello di espressività corporea e mantiene un collegamento costante tra la dimensione somatica e quella psichica, le quali si stimolano ed influenzano a vicenda per favorire una percezione globale di sé, infatti le esperienze propriocettive e cinestesiche si fondono con gli stati d’animo del bambino, creando un’unità psicofisica.
Il bambino cerca sempre il movimento, più o meno dinamico, perché è il suo strumento per conoscere sé stesso ed il mondo circostante. (M. Vecchiato, 2007).
Per questo motivo Mauro Vecchiato, a differenza di G. Nicolodi, divide il gioco senso-motorio in centripeto e centrifugo. Nel primo caso il bambino fa dei giochi in cui usa tutto il corpo servendosi a volte anche di oggetti di supporto in spazi ridotti che via via possono aumentare ed il movimento ha come fine il contatto con sé stesso e l’interesse è esclusivamente legato alle sensazioni propriocettive e cinestesiche; mentre nel secondo il gioco si sviluppa nello spazio circostante con lo scopo di scoprire ciò che lo circonda. Queste due tipologie di giochi vengono divise ulteriormente in settoriale e globale, ovvero nel caso in cui sono interessate solo alcune parti del corpo oppure tutto il corpo, anche se comunque la motricità è sempre globale coinvolgendo più o meno tutto il corpo.
La proposta formativa
Il percorso formativo auspica di offrire agli educatori dei nidi d’infanzia dell’Istituzione Educazione Scuola Giovanni Sedioli del Comune di Bologna, "accolgano e rilancino" il movimento del bambino imparando a riconoscerlo come esperienza senso-motoria e, per questo, a valorizzarlo. La nostra proposta formativa rappresenta un "modulo base" e consta di 4 incontri formativi della durata di 4 ore ciascuno. Ogni incontro verrà dedicato ad una specifica esperienza senso-motoria (che verrà specificata nelle righe successive) che verrà approfondita e su cui si rifletterà partendo dal quattro prospettive:
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meccanismi propri dell'esperienza senso-motoria considerata e caratteristiche di sviluppo dei movimenti che la offrono;
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analisi degli elementi dell'ambiente in grado di stimolarla/vincolarne la sperimentazione;
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spunti per la creazione di contesti di attività stimolanti per quella specifica esperienza senso-motoria;
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il significato cognitivo e/o affettivo-relazionale dell'esperienza;
Tra un modulo e l'altro trascorreranno alcune settimane nel corso delle quali verrà chiesto agli educatori coinvolti nel percorso formativo di intervenire nel proprio ambiente e nella programmazione delle attività quotidiane per favorire nei bambini l'esperienza senso-motoria analizzata. Per questo motivo, a partire dal secondo incontro, la prima parte dell'incontro formativo verrà dedicata ad una rielaborazione delle esperienze messe in campo dagli educatori nei nidi in cui operano.
Di seguito nel dettaglio i titoli dei quattro moduli:
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il gioco senso-motorio centripeto globale: le esperienze che hanno come fine il contatto con se stessi e coinvolgono il corpo interamente;
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il gioco senso-motorio centripeto settoriale: le esperienze che hanno come fine il contatto con se stessi e coinvolgono solo alcuni segmenti del corpo;
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il gioco senso-motorio centrifugo globale: le esperienza hanno come finalità la "conquista dello spazio e degli oggetti" e coinvolgono il corpo interamente;
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il gioco senso-motorio centrifugo settoriale: le esperienza hanno come finalità la "conquista dello spazio e degli oggetti" e coinvolgono solo alcuni segmenti del corpo.
Metodologia
La metodologia formativa che verrà utilizzata sarà multi-metodo e prevedrà:
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brevi momenti teorici di esposizione frontale per delineare il contesto di riflessione e offrire spunti di approfondimento sulle tematiche affrontate (prospettiva 1 e 4 - vedi sopra);
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momenti di discussione in piccolo gruppo con approccio induttivo (prospettiva 2);
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momenti di esperienza pratica di sperimentazione della proposte da offrire ai bambini (prospettiva 3);
E stato ipotizzato di lavorare con un gruppo di 25 persone. Le parti teoriche verranno affrontate con il gruppo intero; nei momenti di discussione ad approccio induttivo e di esperienza in prima persona/di sperimentazione delle attività il gruppo verrà suddiviso in due sotto-gruppi che lavoreranno parallelamente e contemporaneamente, ma in spazi separati.
Curriculum docenti
* Beatrice Andalò – ideatrice della formazione - Pedagogista del Movimento; si è dapprima diplomata all' I.S.E.F per laurearsi successivamente in Scienze della Formazione – Esperto nei Processi formativi - e in Scienze Pedagogiche. I suoi principali interessi e il suo lavoro si focalizzano sulla progettazione e realizzazione di interventi di attività motoria, psicomotoria, fisica e sportiva. Da oltre vent'anni lavora con enti pubblici e privati su tutto il territorio nazionale sia attuando interventi diretti sui bambini - con una specializzazione per la fascia 0-6 anni - sia gestendo corsi di formazione rivolti ad educatori, insegnanti e figure professionali che operano nel mondo dello sport.
** Pamela Sorrentino è una professionista esperta nel movimento e in acquaticità; si sta laureando in Scienze Motorie indirizzo preventivo-post riabilitativo del movimento – da sempre interessata al corpo e alle “memorie motorie che esso porta” fa un percorso di quattro anni a Milano diplomandosi in Terapia Prenatale e della Nascita con Dominique Degrange. I suoi principali interessi sono il tema della e sulla nascita e la conduzione di gruppi di genitori e bambini dai 0 ai 6 anni. Una frase che esprime la sua modalità di lavoro è “Ogni adulto viene dal bambino che era.. ha la propria storia, ogni storia ha il suo tempo. Ogni storia va accolta, vista e rispettata, di ogni storia bisogna aver cura”.
Possibili approfondimenti futuri
Il percorso formativo, come anticipato, rappresenta un modulo base; sono pertanto previsti approfondimenti formativi che qui sintetizziamo:
Prima parte: Giochi di equilibrio-disequilibrio. Girotondi vecchi e nuovi (4 ore)
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Gli ingredienti per un buon girotondo: movimenti e situazioni statico-dinamica ad alta stimolazione senso-motoria
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Dal girotondo tradizionale ai girotondi del Terzp Millennio
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Come ideare girotondi "di senso"
Seconda parte. L'esperienza senso-motoria con il materiale povero (4 ore)
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Nel mondo dei “Furbolli”
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Dentro-fuori-fuori-dentro: dal gioco dei buchi al tappeto bucato
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“Scatolandia”